In ogni storia che si rispetti c’è un lupo cattivo con un grande appetito: questo bestione però ha davvero esagerato e ha fatto fuori tutto quello che incontrava senza lasciare neanche una briciola… men che meno un puntino!
Nella storia il lupacchione miete una gran quantità di vittime, poco importa se piccole o grandi, con le zampe, con le chele o con i piedi: ciò che conta è ingurgitare voracemente ogni malcapitata forma di vita, vegetale o animale.
Se ci avete fatto caso le portate del menù erano tutte rosse, ma questo non significa certo che l’affamato protagonista si precluda cibi di colori differenti. Provate anche voi a ideare le ipotetiche pietanze di questo banchetto multicolor: basta aggiungere qualche dettaglio e… il pranzo è servito!
Avete mai incominciato un pasto dagli agrumi? È una scelta discutibile… Occhio a come proseguire!
E cosa ci starebbe bene prima di una melanzana? Forse un chicco d’uva?
Siamo arrivati alle verdure… Variate la dieta con un po’ di erbette e attenzione a non appesantirvi troppo vista l’entità del dessert!
Nel libro ogni succulento spuntino è collegato a una sonora masticata: vi ricordate che rumore faceva il granchio quando veniva addentato? Guardate qui sotto e provate ad associare le onomatopee alla rispettiva fonte ma state in guardia dai cibi pericolosi!
Ora che vi siete allenati con i versi più disparati potete inventarne di nuovi e divertirvi a immaginare chi li produce… Ad esempio, quale animale farà SLURP-BZZ se messo sotto i denti?
Alla fine dell’emblematica vicenda il lupo cattivo non la passa liscia e si busca un brutto malanno… A quanto pare anche i lupi non godono sempre di ottima salute! Osservate gli indizi e cercate di capire quali acciacchi si sono presi gli sventurati animali: di cosa sarà sintomo quel naso gocciolante? E il ghiaccio sulla testa?
Sbizzarritevi a riconoscere infortuni e accidenti e a risalire alla loro causa scatenante: perché l’impavido bestione trema come una foglia? Come avrà fatto a procurarsi quell’occhio nero? Provate a immaginare le disgraziate circostanze e analizzate a fondo il caso clinico, magari ipotizzando anche una cura!
E voi? Avete mai curato un lupo con un febbrone da cavallo? Se vi è capitato condividete con noi la singolare esperienza e scriveteci a info@minibombo.it.